LA CONFERENZA

Le lacrime di Allegri, l'abbraccio di Agnelli. E la squadra applaude l’allenatore

La squadra rende omaggio a Max. Getty

Conferenza stampa ricca di emozioni: il presidente ha voluto omaggiare l’allenatore dei 5 scudetti di fila, impresa mai riuscita a nessuno in bianconero

Dalla nostra inviata Fabiana Della Valle

Ci sono tanti modi anche per dirsi addio. Massimiliano Allegri e Andrea Agnelli l’hanno fatto con il sorriso sulle labbra, in un primo pomeriggio pieno di emozioni. Chi si aspettava la classica conferenza stampa di commiato, con frasi di rito e un po’ di studiata commozione, è rimasto deluso. Di studiato all’Allianz Stadium c’erano solo tutti i dettagli dell’evento, perché a casa della Signora niente viene lasciato al caso. L’obiettivo del club era omaggiare nella maniera giusta l’allenatore dei 5 scudetti di fila, impresa mai riuscita a nessuno in bianconero. E a giudicare dalla commozione dell’allenatore (che non era il solo ad avere gli occhi umidi), è stato raggiunto.

Squadra schierata
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Non succede tutti i giorni di avere la squadra schierata di fronte a te il giorno dell’addio. Nella sala conferenze le prime file sono riservate ai giocatori, che sfilano davanti ai giornalisti poco prima dell’entrata in scena di Allegri. Sono tutti in borghese e c’è anche Fabio Paratici in prima fila. Appena il tecnico apre la porta scatta il primo applauso. “Ragazzi, così mi fate commuovere”, dice l’allenatore. Chiellini e Bonucci sono in prima fila, Cristiano è posizionato in seconda, accanto a Pjanic. Mentre Max parla, tutti lo osservano, qualcuno annuisce, CR7 sorride spesso, forse divertito dalle battute in livornese.

Quanti applausi
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Il secondo applauso scatta quando Allegri prende la parola dopo Agnelli. “Ringrazio il presidente, i ragazzi”, e lì si ferma, emozionato. Altro scoscio di mani, sincero e sentito. Max riprende, si scalda sui soliti temi del bel gioco, lancia Barzagli come futuro allenatore (”Ne abbiamo già uno in rampa di lancio”) e scherza con Chiellini sui detti livornesi.

Una maglia per la storia
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Agnelli lo guarda divertito e con un velo di tristezza. Lo abbraccia stretto dopo avergli consegnato una maglietta con la scritta “history alone” con il numero 5, come i tricolori cuciti sul petto. Poi l’ultimo applauso, corale, quando Allegri lascia la sala conferenze. Tutti in piedi per salutare Max, l’uomo che ha scritto la storia di Madama. Che, come direbbe lui, può piacere o non può piacere, come il pesce ratto, ma resta comunque un tecnico vincente.

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