Juventus

Gioco, mentalità europea e uomini da rivitalizzare: le missioni di Sarri

Maurizio Sarri, 60 anni. Ansa

La sfida del tecnico in uscita dal Chelsea è portare a Torino la sua rivoluzione: obiettivo Champions League in tre passi

Filippo Conticello

Maurizio Sarri è un uomo in missione. Ora è ufficiale il suo approdo alla Juve, ma già da giorni è nel suo ritiro toscano a preparare la stagione più importante della carriera. C’è la Signora che lo aspetta, vecchia nemica per cui ha provato sempre una fascinazione profonda: dovrà conquistare un popolo di scettici, portare a Torino la sua rivoluzione del pensiero, ed è questa la sfida più alta che ha davanti. Col Chelsea Sarri si è affermato come allenatore capace di vincere, alla Juve dovrà spingersi un passo oltre: la Champions, non l’Europe League, è l’obiettivo di tutti.

BEL GIOCO
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In epoca di contrapposizione tra “risultatisti” e “giochisti”, Sarri ha filosoficamente scelto da che parte stare: la missione adesso è conservare il Dna della Juventus, piantando però il seme del bel gioco. Qualità come parola da mandare a memoria, ma senza per questo cadere nell’ortodossia: l’ultimo anno londinese ha restituito, infatti, l’immagine di un tecnico-pensatore, fedele ai propri rigidi principi, ma anche furbo nell’adattarsi alla rosa che maneggia. Essere cangiante e pure vincente: questa è la somma richiesta dei bianconeri.

Maurizio Sarri alza l’Europa League 2019. Getty
MENTALITA’ EUROPEA
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Prima di lui c’era un signore che sembra il suo opposto: Allegri era assai più pratico, essenziale, ma anche dannatamente efficace. Sarri è consapevole che sarà complesso anche solo eguagliare i risultati del cannibale Allegri, uno dei tecnici migliori che abbia mai avuto la Signora. Ma, oltre che perpetuare il dominio domestico, il tecnico ex Napoli ha l’obbligo di vincere fuori confine: è in Europa che si gioca la seconda missione Sarrista. Max si è fermato due volte a un passo dal cielo, Maurizio dovrà salire l’ultimo scalino verso la gloria. Le ultime Champions hanno dimostrato che, per riuscirci, serve un gioco propositivo, coraggioso, mai arrendevole: se questa è la mentalità necessaria per l’azzardo, Sarri ha già fatto capire di averla.

Paulo Dybala riceve la fascia di capitano da Giorgio Chiellini. Ansa
VITAMINA PER DYBALA
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Un terzo ambizioso compito è far sfilare al meglio la stoffa (di altissimo pregio) che troverà nella sartoria della Continassa. Sarri avrà in mano un’arma atomica di fabbricazione portoghese: Cristiano, da centravanti, resterà il centro di gravità del sistema, anche all’interno della nuova architettura. Ma l’allenatore avrà anche il compito di rivitalizzare alcuni giocatori depressi da un annata negativa. Uno su tutti ha bisogno di una vitamina ricostituente: Paulo Dybala ha sofferto l’arrivo di CR7, ma può riprendersi il cuore Signora proprio grazie a Sarri, uno che con i piccoletti di talento ha sempre avuto feeling. Chiedere a Mertens e Hazard per conferma.

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