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Udinese, Pradé: "Penalizzati dalla Var, così diventa difficile"

Daniele Pradé, 51 anni. Ansa

Il direttore dell'area tecnica duro nel dopo gara di Torino: "Sirigu non protesta perché non sarebbe mai arrivato sul pallone". Nicola: "Parlo soltanto di campo"

Sconfitta e polemiche per l'Udinese, che si piega nella trasferta contro il Torino in una partita in cui è successo davvero di tutto. Nel dopo gara la dirigenza friulana si è fatta sentire, con il direttore dell'area tecnica Daniele Pradé che ha parlato nel dopo gara:"Questa partita dovevamo pareggiarla, ma purtroppo un episodio ci ha penalizzato. La Var è stata fatta per eliminare i grandi errori, e la nostra opinione è che il gol di Okaka fosse regolarissimo. Un giocatore a dodici metri dalla porta non può condizionare l'intervento di un portiere, altrimenti non si dovrebbe più calciare da fuori area. Sirigu non ci sarebbe mai arrivato anche se avesse avuto la visuale libera, e infatti non accenna alla minima protesta: il pallone passa lateralmente alla sagoma di Lasagna, era una situazione che poteva essere letta benissimo. Noi ci giochiamo tutto ad ogni partita, ogni punto è vitale ma così diventa dura: permetteteci di essere incazzati.

mani di larsen
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Alla domanda sull'episodio da moviola del primo tempo, quando Larsen ha fermato Iago Falque con un tocco di mano sospetto e su cui Mazzarri ha protestato, Pradé ha risposto così: "Il mani nel primo tempo? In quel caso l'arbitro ha sbagliato a non consultare il video, anche se Larsen aveva le braccia attaccate al corpo: non mi sembrava rigore".

nicola
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Degli episodi controversi ha parlato anche il tecnico dei friulani, Davide Nicola: "Non so se il gol di Okaka fosse regolare o meno, a me non importa degli episodi. A fine partita ho parlato con l’arbitro con grande educazione come è mio costume fare. Al tempo stesso non mi va di essere preso in giro da chi dice che Larsen ha fatto una "parata" su Iago nel primo tempo: ci sono studi e allenamenti specifici per questo, e lui ha preso la palla col gomito. Giusto che la società esprima il suo parere per tutelare la squadra, ma io sono allenatore e credo che la forza dichi fa questo mestiere sia quella di parlare solo del campo, pensando a ciò che c’è da migliorare".

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