CICLISMO

La Gazzetta, l’inno di Mameli e la bandiera olimpica per l’ultimo saluto a Baldini

Si sono svolte in Romagna le esequie del campione che dal 1956 al 1958 aveva dominato il mondo: se n’è andato a 89 anni. Molti i nomi noti del ciclismo intervenuti al rito funebre: Bartoletti, Cassani, Bugno, Boifava, Conti, e i figli di Nencini

Dal nostro inviato Luca Gialanella

Il rito funebre per Ercole  Baldini a Villanova di Forlì

E alla fine è uscito il sole. Sembrava che anche il cielo volesse salutare in maniera nobile l’ultima cronometro di Ercole Baldini, il gigante romagnolo e signore del tempo morto giovedì a 89 anni. Dal 1956 al 1958 dominò il mondo: titolo olimpico a Melbourne 1956, Giro d’Italia e Mondiale in linea nel 1958, e poi il record dell’Ora nel 1956 al Vigorelli, quando lo tolse a Anquetil, e quella vittoria nel Trofeo Baracchi 1957 con Fausto Coppi, l’ultima del Campionissimo. C’erano due simboli della sua vita sportiva ad accompagnarlo nell’ultima crono: un pannello rosa, gigante, della Gazzetta dello Sport che celebrava il suo trionfo al Giro, e la bandiera olimpica, quei cinque cerchi che sono stati disposti anche all’interno della bara. E poi il Trofeo senza Fine, il premio del Giro che gli era stato consegnato nel 2016 a Milano quando entrò a far parte della Hall of Fame della corsa rosa.

Il ricordo di Davide Cassani durante il rito funebre

QUANTI AMICI

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Un addio con i suoi romagnoli di sempre, da Marino Bartoletti a Davide Cassani, da Amadori a Babini, Laghi, Conti, Montaguti. E poi Davide Boifava e Gianni Bugno. Sono arrivati da Firenze Elisabetta e Giovanni Nencini, i figli di Gastone, suo grandissimo amico, compagno di squadra alla Ignis e di allenamento attraverso l’Appennino. E quando la bara è uscita per l’ultima volta da casa, tutti sull’attenti e con la mano sul cuore per l’Inno di Mameli, che non era suonato il giorno di Melbourne 1956 ed era stato invece cantato dagli emigrati italiani. E subito dopo la canzone romagnola “Arriva Baldini, il Treno di Forlì” che gli dedicò un altro gigante di Romagna, Secondo Casadei. In chiesa, poi, i commossi ricordi di Marino Bartoletti, Davide Cassani e Marco Pastonesi, più il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini.

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