Leonardo Bonucci, 30 anni, capitano del Milan. Lapresse

Leonardo Bonucci, 30 anni, capitano del Milan. Lapresse

Il Milan, il passato, le ambizioni e la Champions. Bonucci parla a 360 gradi durante la trasmissione Tiki Taka e non si tira indietro: "Voto alla stagione del Milan fino a questo momento? Sei e mezzo. L’obiettivo era tornare in Champions? Le aspettative erano quelle, ho accettato questa sfida con questo sogno che è quello di poter giocare la Champions con il Milan. Ora è difficile, ma siamo ancora in corsa e non è un’utopia. Certo, dovremmo vincerle tutte da qui alla fine. Cosa sarei disposto a fare se dovessimo andare in Champions? Potrei farmi la barba bionda".
rimorsi — Bonucci si guarda indietro, le finali di coppa perse con la Juventus fanno ancora male: "Siamo stati grandi anche se quando arrivi lì sarebbe meglio vincerla. La finale di Cardiff ha fatto più male di quella di Berlino. Forse eravamo troppo convinti di essere più forti del Real che non aveva fatto un camino esaltante. Invece nel secondo tempo ci hanno messo in grande difficoltà. Se la Juve avesse vinto la Champions senza di me quest’anno? A livello personale sarebbe stato un duro colpo ma l’avevo messo in preventivo perché la Juventus resta una squadra forte a prescindere da me. Mi dispiace per Gigi e per Giorgio e per tutti i ragazzi perché se lo meritavano. Essere 3-0 a Madrid non è da tutti".
delusione — "Infastidito dai fischi dei tifosi della Juve? No, anzi mi hanno caricato di più. Sono per la libertà d’espressione poi il tifoso paga il biglietto e può farlo. Io sono un giocatore che ci mette sempre la faccia. Anche negli anni passati alla Juventus l'ho sempre fatto. Fa parte del mio carattere e al Milan ancora di più perché sono il capitano. Ma non è un peso, quando c’è da proteggere quello che conta di più che è lo spogliatoio, sono sempre davanti a tutti. Mi è pesato tantissimo non giocare contro il Napoli. Ho dato tutto alla Juventus e farò lo stesso ogni volta che indosserò la maglia del Milan. Meglio a difesa a tre o a quattro? A tre ho più libertà di impostare, a quattro ho una sezione di campo più limitata. Sono nato giocando a quattro con Ventura".
mister — I rossoneri hanno ripreso a vincere e convincere con il cambio in panchina: "Dal punto di vista fisico è cambiato qualcosa con Gattuso? Ogni allenatore ha la propria idea di calcio. Montella ha riportato in Europa il Milan e penso che basti questo per dirgli grazie. In questa stagione però si è inceppato qualcosa nell'ingranaggio e siamo stati veramente brutti da vedere. Campionato ancora aperto? Il Napoli ha ancora qualche possibilità ma la Juve ha dimostrato ancora di essere una grande squadra con giocatori fuori dalla norma. Si sente la mentalità Juve, così come si sente la mentalità Milan adesso quando parla Gattuso".
giovani — Gattuso ha rilanciato diversi giovani rossoneri: "Quanto è forte Donnarumma? È forte ma ha tantissimi margini di miglioramento, per questo spesso io lo stimolo attaccandolo un po' quando commette qualche errore. Lo insulto un pochino ma in modo affettivo, sa che lo faccio per il suo bene. Il materiale c'è ma bisogna lavorarci ancora per renderlo unico. Reina può fare il suo secondo? Non vedo perché non possano coesistere. Cutrone? Mi piace perché mi rivedo in lui. Non molla mai, anche lui a volte va reindirizzato sulla giusta via ma è uno di quei giovani talenti italiani che farà strada".
riposo — Il Napoli è calato quando è uscito dalle coppe? "Ha avuto una flessione normalissima ma c’è ancora lo scontro diretto. Un po' di riposo serve sempre a tutti. Io personalmente più gioco e meglio sto e mi ricarico nella pausa invernale. Giocare una volta a settimana forse ti mette più pressione mentale perché pensi tutti i giorni a quella gara e accumuli tensione".
europa — La rimonta della Roma? "È stata esaltante e divertente vederla da fuori. Faccio i complimenti a Di Francesco per la mossa tattica e per l'aggressività che ha messo in campo la squadra. Con il Liverpool la Roma se la gioca, faccio un grande in bocca al lupo alla Roma anche per i molti compagni di Nazionale.
difendere gigi — Le proteste di Buffon? In questa lunga carriera penso che Gigi si sia costruito un’immagine perfetta del calciatore. Non si è mai lamentato, non ha mai puntato il dito contro gli altri ed è sempre stato un elemento di aggregazione. Le parole di Madrid sono frutto di una frustrazione di qualcosa che è rimasto incompiuto. Dispiace perché vincere la Champions sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una carriera perfetta”.